Il concetto di sviluppo sostenibile viene codificato per la prima volta nel 1987 con il “Rapporto Bruntland” della Commissione mondiale sull’ambiente, dal nome di Gro Harlem Brundtland, la presidente della commissione, con il famoso enunciato “lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”. Lo sviluppo sostenibile si basa su tre pilastri:
– ambientale, in relazione alla disponibilità e la qualità delle risorse naturali;
– sociale, in relazione alla qualità della vita, la sicurezza e i servizi per i cittadini;
– economico, in relazione all’efficienza economica e alla possibilità di produrre reddito per le imprese.Il sito worldometers.info mette a disposizione una serie di statistiche aggiornate, relative ai principali indicatori sull’attività umana, prelevandone i dati dai vari canali di comunicazione governativi e non, molto utili per farsi un’idea sul concetto di sostenibilità e le sue conseguenze pratiche, nella vita di tutti i giorni.
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Il CEO del mondo, l’uomo e i tre pilastri della sostenibilità – Teknoring