Interessante articolo di Angelo Panebianco, oggi sul Corriere della Sera. Il riferimento è la campagna di vaccinazione, che stenta a decollare, ma questi ragionamenti possono essere applicati a tante altre cose, inclusa la normativa sulla sicurezza sul lavoro e sull’ambiente. In Italia il mezzo – la legge – è più importante degli obiettivi che nominalmente esso si pone, la protezione dei lavoratori e dell’ambiente.
Ma anche professionisti e datori di lavoro devono cambiare mentalità: quando capiremo che occorre arrivare ad una tutela efficace, e non limitarsi ad unire i puntini?
Le norme quotidianamente sfornate a livello nazionale e locale, formalmente varate da governi e rappresentanti eletti, sono sempre «cucinate» da burocrati e da consulenti giuridici. E raro che costoro si chiedano se tali norme siano congegnate in modo da essere efficienti, da consentire di raggiungere il risultato che ci si era proposti varandole, oppure se il reale scopo sia solo quello di «acchiappare i ladri», colpire quelli che le violano. Siamo pieni di norme acchiappa-ladri che, per come sono congegnate, rendono difficile perseguire con rapidità ed efficacia altri obiettivi socialmente utili.
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