Gli standard dei sistemi di gestione regolano i processi organizzativi per mantenere il controllo su qualità, ambiente e sicurezza, promuovendo il miglioramento continuo; tuttavia, molte organizzazioni vedono la certificazione solo come un obbligo formale, limitandosi a implementare processi minimi per superare gli audit, senza un reale impegno verso il miglioramento continuo. Questo approccio può limitare i benefici della certificazione, come l’ottimizzazione operativa e la soddisfazione del cliente, compromettendo la trasparenza e l’efficacia aziendale.
La politica aziendale stabilisce la direzione strategica, con obiettivi concreti in aree come sicurezza sul lavoro, sostenibilità e innovazione, che devono essere tradotti in azioni tangibili. La misurazione del successo richiede un approccio ciclico di miglioramento continuo, con il ciclo PDCA e l’analisi delle cause radice, mentre gli indicatori quantitativi e qualitativi sono essenziali per monitorare le prestazioni e guidare decisioni informate per il miglioramento costante.
Una delle domande ricorrenti, nelle organizzazioni che affrontano i sistemi di gestione per la sicurezza per la prima volta, è se il riesame della direzione, che è un requisito statutario di ogni sistema di gestione basato sul ciclo di Deming, equivalga alla riunione periodica che è prevista all’articolo 35 del Decreto Legislativo 81/2008. Il rapporto tra la normativa cogente, che origina dalla relativamente recente legislazione comunitaria, e i sistemi di gestione, che nascono invece da esperienze industriali nordamericane a partire dagli anni Venti del secolo scorso, è molto intrecciato. I primi sistemi di gestione della sicurezza, lo standard BS 8800:1996 Guide to occupational health and safety management systems prima e il BS OHSAS 18001:1999 Occupational Health and Safety Assessment Series, poi, hanno origine con l’espresso obiettivo di aiutare le organizzazioni a rispettare gli adempimenti di legge e dimostrare il rispetto di buone pratiche in materia di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro. La Direttiva 89/391/CEE, invece, abbandona completamente la struttura e gli obiettivi delle norme tecniche che erano state scritte fino a quel momento, per andare a regolare le organizzazioni adottando i criteri fino ad allora sviluppati per i sistemi di gestione della qualità. C’è da pensare che i concetti siano i medesimi, e quindi, intercambiabili.
È consigliabile, però, non arrivare troppo rapidamente alle conseguenze estreme, parificando riunione del riesame e riunione periodica. Dal 1989, anno cui risale la direttiva europea che è alla base del nostro Testo Unico su Salute e Sicurezza, i concetti che sono alla base dei sistemi di gestione si sono largamente evoluti e raffinati. Un riesame della direzione, secondo lo standard ISO 45001, è un oggetto molto più complicato e dai potenziali più grandi, rispetto alla riunione dell’articolo 35. Naturalmente, nulla impedisce che questi due adempimenti vengano trattati nella medesima sede, anche se è da tenere presente che lo standard richiede, all’alta direzione, un impegno più importante e più circostanziato, rispetto a quanto previsto dalla norma cogente. Ne è la prova considerare che il requisito della riunione del riesame è che venga svolta dalla direzione… e basta. Mentre alla riunione periodica devono partecipare soggetti che sono estranei al meccanismo decisionale dell’organizzazione: passi il RSPP, ma come la mettiamo con il medico competente e il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza? Un consiglio pratico può essere quello di svolgere le attività previste per la riunione del riesame prima e separatamente, rispetto alla riunione periodica, considerando quest’ultima come solo un momento di sintesi della prima.