Dopo la pandemia, il concetto di promozione della salute nei luoghi di lavoro si è ampliato, integrando il benessere psicologico, sociale e organizzativo come parte essenziale della tutela della salute. Le aziende più attente hanno introdotto programmi di supporto allo stress, flessibilità lavorativa, iniziative per uno stile di vita sano e ambienti inclusivi, riconoscendo che la salute va oltre l’assenza di malattia. Questa trasformazione ha reso la WHP una leva strategica per la competitività, capace di aumentare la produttività, ridurre l’assenteismo e migliorare la qualità della vita lavorativa.
Le strategie più efficaci prevedono il coinvolgimento della leadership, la partecipazione attiva dei lavoratori e un sistema di monitoraggio continuo degli impatti organizzativi. La WHP si collega direttamente agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, contribuendo alla salute (SDG 3), al lavoro dignitoso (SDG 8) e al consumo responsabile (SDG 12). Modelli regionali e buone pratiche italiane dimostrano che integrare la salute nei processi aziendali non è solo possibile, ma anche vantaggioso sul piano umano, sociale e produttivo.
Puoi leggere l’articolo Workplace Health Promotion: sicurezza, benessere e nuove strategie aziendali su ISL, Igiene e Sicurezza del Lavoro, n. 5/2025.