Il diritto alla disconnessione, l’Italia e il Cile | HSE Manager Wolters Kluwer
Il 21 gennaio del 2021 il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione con la quale ha chiesto ai governi dei paesi membri di impegnarsi a normare il diritto alla disconnessione, un aspetto dovuto agli strumenti tecnologici di comunicazione che ha mostrato la sua criticità con la crescita dello smart working, a causa della pandemia.
In Italia, questo diritto è stato introdotto per la prima volta con la legge numero 81 del 2017, che richiede che il tempo libero venga definito dal contratto di lavoro, senza però fornire indicazioni di carattere generale su come farlo. A dire il vero, il diritto alla disconnessione non viene nemmeno mai nominato, e questo lascia spazio agli abusi che tanti stanno lamentando. Sul portale delle news delle Nazioni Unite si può leggere la notizia che il Cile ha adottato, già nel marzo dell’anno passato, una norma che in qualche modo prende in considerazione questo problema. La legge riconosce che il lavoratore ha il diritto di disconnettersi almeno 12 ore nelle 24 e che il datore di lavoro non può chiedergli di rispondere alle comunicazioni nei giorni festivi o di riposo.
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