La protezione dei lavoratori durante le trasferte aziendali richiede l’integrazione di safety e security per affrontare sia i rischi interni legati all’ambiente di lavoro sia le minacce esterne, come criminalità e terrorismo. La figura del professionista della security, definita dalla norma UNI 10459, è centrale nell’elaborare politiche di sicurezza, gestire emergenze e formare i lavoratori, garantendo la protezione di persone e beni aziendali. L’adozione di linee guida come la norma ISO 31030 permette una pianificazione dei viaggi che include la valutazione del contesto locale, la formazione del personale e lo sviluppo di protocolli per gestire le emergenze.
Casi come la sentenza Bonatti evidenziano la necessità di considerare rischi fisici e ambientali, sottolineando le responsabilità dei datori di lavoro nella tutela dei dipendenti in contesti internazionali. La pianificazione delle trasferte richiede strumenti di comunicazione sicuri, l’accesso a informazioni affidabili e l’utilizzo di tecnologie che garantiscano la sicurezza anche in condizioni critiche. Infine, è essenziale predisporre coperture assicurative complete, adattate ai rischi specifici delle destinazioni, per tutelare i lavoratori da eventuali incidenti o emergenze.
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