L’audit crea valore | Teknoring

L’audit diventa utile quando smette di essere un rito amministrativo e inizia a leggere davvero come funziona un’organizzazione, mettendo in relazione ciò che è scritto con ciò che accade ogni giorno. Gli audit di certificazione verificano la presenza del necessario e attestano che il sistema sta in piedi, ma non dicono nulla sulla sua maturità, e proprio per questo non dovrebbero essere scambiati per uno strumento di crescita. Gli audit interni potrebbero essere l’occasione migliore per guardarsi con onestà, ma spesso si trasformano in una manutenzione della routine, fotografando sempre la stessa immagine senza interrogarsi su ciò che potrebbe funzionare meglio.


Quando interviene un professionista capace di interpretare i segnali, collegare i processi e leggere gli scarti, l’audit diventa una lente esterna che aiuta a capire non solo se qualcosa va, ma come potrebbe andare con più fluidità ed equilibrio. Il vero passo avanti nasce da domande che non confermano ciò che già si sa, ma aprono spazi di confronto, coinvolgono le persone e portano alla luce incoerenze, sprechi e opportunità che dall’interno restano invisibili. Se ogni audit racconta sempre la stessa storia impeccabile, non è segno di perfezione ma di un’osservazione troppo superficiale, perché solo chi cerca davvero i movimenti nascosti permette all’organizzazione di crescere e restare viva nel tempo.

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La sicurezza è partecipata o si camuffa da compliance di facciata? | Teknoring

La sicurezza sul lavoro è diventata parte integrante della reputazione aziendale, ma troppo spesso resta confinata alla comunicazione patinata più che alla sostanza. Molte imprese parlano di prevenzione con linguaggi inclusivi e campagne curate, senza però trasformare quei messaggi in comportamenti concreti sul campo. In questi casi si parla di “compliance di facciata”, dove le regole vengono rispettate solo nei documenti e nelle foto ufficiali.

Al contrario, le aziende che credono davvero nella sicurezza la integrano nelle decisioni strategiche, danno voce agli specialisti HSE e coinvolgono attivamente chi lavora. In queste realtà, la prevenzione non è un rituale o uno slogan, ma un processo collettivo che si misura nei dettagli e nelle azioni quotidiane. La differenza si vede quando la sicurezza diventa parte viva del business, non un semplice esercizio di immagine.

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Audit HSE: Linee guida e best practices | Vistra

L’audit rappresenta un processo sistematico e documentato, finalizzato a valutare il rispetto dei criteri di riferimento, che sono i requisiti per condurre l’audit. Questo processo delicato implica un’analisi critica della professionalità individuale, richiedendo obiettività e sensibilità verso dinamiche personali e professionali. Per essere un bravo auditor durante l’interazione con le persone coinvolte, è essenziale possedere competenza tecnica, obiettività, comunicazione efficace e integrità.

La preparazione accurata, con la definizione di criteri e obiettivi specifici, fornisce la base per una valutazione oggettiva degli auditor. Lo standard ISO 19011:2018 fornisce linee guida per condurre audit conformi agli standard internazionali, promuovendo pianificazione, indipendenza e raccolta di evidenze oggettive. La professionalità e la sensibilità sono essenziali per condurre audit rispettosi, utili per offrire una visione completa e migliorare l’organizzazione, con la formalizzazione e la pianificazione dell’audit che vanno oltre la mera formalità, costituendo strumenti strategici.

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231 e audit HSE | HSE Manager Wolters Kluwer

È necessario, o anche solo consigliabile, inserire esperti in sicurezza e ambiente all’interno dell’Organismo di Vigilanza previsto dal D.Lgs. 231 del 2001?

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