Le buone prassi internazionali della reportistica su salute e sicurezza

Nelle buone prassi industriali internazionali è stato ormai interiorizzato il concetto che gli indicatori sono strumenti potenti per la gestione della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro. È diventato comune sottoporre potenziali partner, appaltatori e finanche fornitori ad approfonditi audit dove vengono raccolti e valutati questi dati. Nel mondo delle commesse su appalto, la necessità di rendicontare periodicamente le prestazioni relative alla salute e sicurezza può essere addirittura definita a livello contrattuale. La cosa che a volte continua a stupire le nostre imprese meno internazionalizzate è l’atteggiamento dei committenti, che non si limitano ad acquisire i dati, ma pretendono di analizzarli, di porre interrogativi all’appaltatore e di sollecitare risposte operative.

Un buon rapporto periodico relativo alla gestione della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro deve rispettare una struttura formale che è ormai accettata per questo tipo di documenti. Deve essere articolato con:

  • Uno scopo, che, nel gergo dei sistemi di gestione della qualità, indica il perimetro cui si riferiscono i contenuti, incluso l’arco temporale, e gli obiettivi del documento.
  • Dei riferimenti, opzionali, che indicano le fonti di eventuali requisiti che sono stati presi in considerazione per la sua redazione, come, ad esempio, gli standard che sono stati descritti in queste pagine o specifiche norme contrattuali.
  • Una breve descrizione dell’ambito operativo, che può essere lo stabilimento, l’area in cui si lavora o il particolare progetto, con le informazioni necessarie per inquadrare la situazione sotto il profilo della tutela della salute e della sicurezza.
  • Una descrizione delle attività produttive che sono state eseguite nel periodo.
  • La descrizione delle attività relative alla gestione di salute e sicurezza che sono state svolte nel periodo, con approfondimenti relativi agli accadimenti maggiori.
  • I dati raccolti, articolati in capitoli coerenti e presentati in forma tabellare o grafica, comparando il dato del periodo oggetto del rapporto con unità temporali differenti, che possono essere dall’inizio dell’anno, dall’inizio del progetto, le tre/cinque unità temporali precedenti, l’analoga unità temporale dell’anno precedente. I dati non vanno solo mostrati, ma è necessario descrivere gli indicatori, specificare perché sono stati scelti, indicare come sono stati raccolti e trattati e dare una interpretazione dei risultati. Gli standard ISO 30414, ISO/TS 24179 di cui si è parlato in queste pagine, e ISO 45001 Sistemi di gestione per la salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro forniscono indicazioni interessanti su come interpretare questi dati.

Leggi l’articolo sul numero 7/2021 di Igiene & Sicurezza del Lavoro.

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Autore: Antonio Pedna

Sono un consulente QHSSE e sostenibilità con oltre 30 anni di esperienza in vari paesi, tra cui Africa, Europa dell'Est e Medio Oriente. Ho maturato una profonda conoscenza delle sfide e delle opportunità in ambienti culturali e normativi differenti. Supporto le aziende a soddisfare requisiti normativi e a dimostrare impegno per sostenibilità e responsabilità sociale. Offro servizi di sviluppo di politiche e procedure QHSSE allineate a standard internazionali, con valutazioni del rischio e audit per identificare aree di miglioramento. Erogo formazione su QHSSE e sostenibilità per preparare il personale a operare in sicurezza, assisto nel rispetto di standard come ISO 45001, ISO 14001, ISO 9001 e ISO 44001, e fornisco consulenza su strategie sostenibili, quali efficienza energetica e gestione rifiuti. La mia esperienza e competenza sono a disposizione per migliorare le performance QHSSE della tua organizzazione. Per informazioni, contattami.

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