Il quesito referendario sulla responsabilità del committente negli appalti appare mal posto, perché chiede di decidere con un Sì o un No su un dettaglio giuridico complesso, che nella pratica può avere ricadute imprevedibili. I promotori del Sì sostengono che ciò spingerebbe a selezionare imprese più affidabili, ma si rischia un irrigidimento normativo e un aumento del contenzioso.
I dati mostrano invece che la sicurezza sul lavoro è migliorata non grazie a nuove leggi, ma grazie all’impegno delle imprese e dei tecnici che hanno fatto crescere il sistema con competenza e serietà. Episodi come la morte di Luana D’Orazio o la tragedia nel cantiere Esselunga mostrano come le reazioni emotive portino spesso a leggi inefficaci e scritte male. Senza un sistema informativo funzionante come il SINP, ogni intervento normativo si basa su impressioni e non su dati verificabili.
Più che una nuova norma, serve un metodo diverso: ascoltare chi lavora, usare i dati, confrontarsi con serietà per costruire regole giuste e sostenibili.
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