Chi ci governa non si è mai occupato di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro!

Il 30 aprile scorso, quattro giorni dopo che il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, aveva annunciato il D.P.C.M. della “fase due”, quella dove si iniziavano ad allentare gradualmente le misure di contenimento, pubblicavo su Teknoring l’articolo dal titolo “Il lockdown prossimo venturo“, dove analizzavo gli aspetti che dovevamo subito iniziare a preparare, per farci trovare pronti, qualora dovesse esserci una qualche recrudescenza della pandemia.

Il momento è arrivato e, secondo le nostre migliori tradizioni, sembra che ci siamo fatti sorprendere. Almeno, questa è l’impressione che ci si fa nel sentire la consueta cacofonia di “responsabili” a vario livello, ministri, assessori, sindaci, presidenti, nessuno dei quali dimostra di avere la soluzione in tasca, ma solo di respingere quella proposta da qualcun altro. C’è un piano? No, non c’è. Non ci abbiamo pensato. L’unica strategia è quella di chiedere agli italiani di fare i bravi: state a casa e mettetevi la mascherina se proprio dovete uscire. Ci sono poi personaggi che si permettono di trattare i loro elettori, che poi sono anche quelli che pagano loro lo stipendio, come bambini: se vi comportate male vi tolgo le caramelle! Inconcepibile.

Sembra che il problema principale sia l’affollamento dei mezzi di trasporto, specialmente durante le ore di punta. Eppure, avevamo fatto una bellissima ordinanza che ne limitava l’occupazione all’80%. Come ha potuto non funzionare? Posto che l’80% della calca che ci crea al mattino sugli autobus o nei vagoni del treno o della metropolitana, resta pur sempre una calca ragguardevole, chi crede che sia sufficiente scrivere una regoletta per vederla eseguire, evidentemente non si è mai occupato di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro.

L’approccio HSE-oriented

Chi lavora nell’HSE, infatti, non avrebbe mai commesso un errore del genere. Innanzitutto, la sicurezza deve essere ridondante. I processi umani sono per definizione soggetti a deviazioni ed anomalie, e solo la ridondanza li rende affidabili. Il modello del formaggio svizzero, elaborato originariamente da James T. Reason, dell’Università di Manchester, lo illustra efficacemente. Tutti i processi (le fette di formaggio) presentano difetti (i buchi). L’incidente (l’accadimento non voluto) accade quando tutti i buchi si allineano, e il sistema da ridondante diventa labile.

James T. Reason, il modello del formaggio svizzero. Disegnato da Davidmack, CC BY-SA 3.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0, via Wikimedia Commons

Ma non è tutto. Chi lavora nell’HSE (e – ripeto – chi ci governa non lo ha mai fatto) sa benissimo che l’essere umano non è estraneo al sistema che viene predisposto per proteggerlo, ma è esso stesso un fattore di vulnerabilità. Nella genesi di un incidente (sempre un fatto non desiderato), il fattore umano appare sempre, e spesso più volte, manifestandosi in modi diversi.

Una discretizzazione dell’errore umano, rielaborazione da James T. Reason, Human error, Cambridge University Press, 1991

Essendo il comportamento dell’uomo una parte attiva nella genesi dell’incidente, quindi, un bravo pianificatore ne tiene conto, valutando i rischi e definendo di conseguenza azioni per limitare la possibilità che ciò accada.

Per questa volta è andata così. Speriamo che le cose cambino in tempo per il SARS-COV-3!

Autore: Antonio Pedna

Sono un consulente QHSSE e Sostenibilità. Nel corso dei miei 30 anni nel settore, ho lavorato in vari paesi, tra cui Africa, Europa dell'Est e Medio Oriente. Questa esperienza mi ha dato una profonda comprensione delle sfide e delle opportunità di lavorare in diversi ambienti culturali e normativi. Comprendo che nel mondo degli affari di oggi, le aziende sono sottoposte a crescenti pressioni per soddisfare i requisiti normativi e dimostrare il loro impegno per la sostenibilità e la responsabilità sociale d'impresa. Ecco perché sono qui per offrire i miei servizi per aiutare la tua organizzazione ad affrontare queste sfide e raggiungere i suoi obiettivi QHSSE e di sostenibilità. In qualità di consulente QHSSE e di sostenibilità, posso aiutare la tua organizzazione in questi modi: Sviluppare e implementare politiche e procedure QHSSE in linea con le migliori pratiche internazionali e i requisiti normativi. Condurre valutazioni del rischio e audit per identificare potenziali pericoli e opportunità di miglioramento nelle operazioni. Erogare formazione e supporto ai dipendenti su temi QHSSE e sostenibilità, assicurando che siano dotati delle conoscenze e delle competenze di cui hanno bisogno per lavorare in modo sicuro e sostenibile. Aiutare la tua organizzazione a comprendere e rispettare le normative e gli standard pertinenti, come ISO 45001, ISO 14001, ISO 9001 e ISO 44001. Fornire indicazioni su strategie e iniziative di sostenibilità, come la riduzione dell'impronta di carbonio, il miglioramento dell'efficienza energetica e la gestione dei rifiuti. La mia esperienza, conoscenza e passione per QHSSE e sostenibilità mi rendono una risorsa preziosa per qualsiasi organizzazione. Sono fiducioso di poter aiutare la tua organizzazione a migliorare le sue prestazioni QHSSE, soddisfare i suoi requisiti normativi e dimostrare il suo impegno per la sostenibilità. Se hai domande o vuoi discutere di come posso aiutare la tua organizzazione, non esitare a contattarmi.

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