Il corso pratico in presenza: “Piani di Qualità e ISO 10005” | AIAS Academy

I corsi in videoconferenza offrono sicuramente comodità e flessibilità, specialmente per chi ha impegni lavorativi e familiari. Tuttavia, l’esperienza di partecipare a un corso di formazione in presenza offre un valore aggiunto insostituibile. La possibilità di interagire direttamente con docenti esperti e colleghi del settore crea un ambiente di apprendimento stimolante, dove è possibile approfondire le proprie conoscenze e sviluppare nuove competenze attraverso esercitazioni pratiche e discussioni collaborative.

Il corso “Piani di Qualità e ISO 10005”, della durata di 8 ore, è stato progettato per soddisfare una vasta gamma di esigenze formative. Gli obiettivi principali includono la capacità di sviluppare piani di qualità efficaci e conformi agli standard internazionali, l’applicazione pratica dei concetti appresi e la risoluzione delle incertezze legate alla compilazione dei piani di qualità. L’approccio didattico del corso, incentrato su una sequenza di esercitazioni strutturate, garantisce un apprendimento esperienziale profondo e duraturo che trova il suo massimo riscontro in un incontro di persona.

Vi invitiamo a partecipare il 17 settembre 2024 nella sede di AIAS Academy a Sesto San Giovanni (Milano) per la prima sessione di questo corso. Sarà un’opportunità preziosa per crescere professionalmente e fare networking con altri professionisti del settore.

Per maggiori informazioni e per iscrivervi, potete cliccare questo link.

Il ruolo delle istituzioni nella sicurezza sul lavoro | Teknoring

L’Italia ha ratificato diverse convenzioni ILO, garantendo un quadro normativo ancorato a principi universalmente riconosciuti, come la libertà di associazione, il diritto alla contrattazione collettiva e l’abolizione del lavoro forzato. Le organizzazioni internazionali come l’ONU e l’ISO influenzano la normazione tecnica, collaborando per raggiungere obiettivi globali di interesse comune.

La salute e la sicurezza sul lavoro sono integrate nei principi ESG (Environmental, Social, and Governance) legati agli investimenti economici, evidenziando l’impegno delle organizzazioni verso una gestione sostenibile. L’approccio integrato, che include norme internazionali, legislazione nazionale e incentivi economici, è cruciale per garantire il benessere dei lavoratori e la sostenibilità aziendale nel contesto di un ambiente lavorativo sicuro e prospero.

L’articolo Il ruolo delle istituzioni nella sicurezza sul lavoro è offerto da Teknoring.

Piani di qualità: cosa sono, come si redigono e quali standard li regolano?

Come si sono evoluti i piani di qualità e i relativi sistemi di gestione per la qualità nelle aziende? Dal primo standard ISO 9000 allo standard ISO 10005:2019 che li regolamentano, ecco perché conviene rispettarli.

Perché si redigono i piani di qualità?

Si è soliti redigere piani per gestire attività e processi per i quali sono stati stabiliti particolari requisiti, in qualche modo differenti da quelli seguiti normalmente dall’organizzazione. Le attività possono essere eseguite in contesti già organizzati con sistemi di gestione e possono essere relative a specifici dipartimenti, per i quali viene «ritagliata» una determinata porzione del SGQ, condividendone in parte o totalmente gli obiettivi. Oppure possono riguardare progetti speciali, magari cambiamenti previsti e pianificati dall’organizzazione nei suoi stessi processi, e allora è possibile che siano già stati definiti obiettivi specifici. In ogni caso, la necessità di eseguire le attività secondo un piano di qualità può essere prevista nei contratti di fornitura o di appalto, assieme alla determinazione dei requisiti che l’oggetto del contratto deve avere. Se così si tratta, normalmente il piano di qualità deve essere sottoposto al committente per la sua approvazione.

Lo standard ISO 10005:2019

Lo standard ISO 10005:2019, Gestione per la qualità – Linee guida per i piani della qualità, fornisce strumenti per redigere, riesaminare, accettare, applicare e sottoporre a revisione, secondo il ciclo PDCA, i piani della qualità. È uno standard volontario, non è obbligatorio che le aziende che hanno adottato e certificato il loro SGQ secondo lo standard ISO 9001:2015 lo adottino, e il fatto che esso viene seguito non è certificabile da alcun ente. Rispetta i criteri dell’High Level Structure e l’ultima revisione è stata uniformata ai requisiti della revisione 2015 dello standard di riferimento, ISO 9001. Fornisce comunque interessanti considerazioni anche alle organizzazioni che non sono in possesso di certificazioni per il loro SGQ.

Leggi l’articolo Piani di qualità: cosa sono, come si redigono e quali standard li regolano? Su Teknoring.

I piani della qualità nello sviluppo di un progetto

La prima operazione che una organizzazione deve svolgere per la redazione di un piano della qualità è quella di definire i ruoli e le responsabilità in relazione alla propria struttura. Trattandosi di uno strumento che viene diffusamente utilizzato nei contratti di appalto, nelle prossime pagine si farà comunemente riferimento al committente dei prodotti o dei servizi, chiaramente figure che invece non esistono per progetti interni all’organizzazione che li sviluppa, che comunque dovrà dotarsi un referente ultimo delle attività gestite con questo strumento, e quindi una sorta di “committente interno”. Questo passo è quindi finalizzato a definire:

  1. chi è responsabile per la redazione, quali sono le risorse a sua disposizione, chi sarà responsabile e come avverranno la verifica e l’approvazione finale;
  2. quali sono le responsabilità delle parti rilevanti interne, che possono essere coinvolte nel suo studio, e le modalità di comunicazione da tenere;
  3. quali sono le parti interessate esterne, incluso eventualmente il committente, chi rappresenterà l’organizzazione presso di loro, quali comunicazioni sono rilevanti e come saranno trattate.

In questa fase è già consigliabile valutare il coinvolgimento della squadra che si occuperà del progetto nella definizione dei contenuti, così come è opportuno prendere in considerazione la possibilità di eseguire più incontri con il committente o il referente interno, allo scopo di arrivare ad una definizione condivisa delle operazioni.

Leggi l’articolo su Igiene & Sicurezza del Lavoro numero 10/2020.

I piani della qualità nell’organizzazione aziendale e negli appalti

Un piano è un documento che descrive la strategia adottata per raggiungere un obiettivo, ovvero come tutte le attività vengono organizzate e coordinate per il fine che è stato dato. Per scrivere un buon piano, occorre determinare innanzitutto lo scopo, ovvero l’obiettivo; è poi necessario individuare i ruoli che saranno coinvolti per le operazioni, il comportamento atteso e le risorse messe a loro disposizione. Un elemento fondamentale per il piano è dimensione temporale: i piani hanno un inizio e una fine. Le attività che vengono gestite possono ripetersi periodicamente, a determinate scadenze o qualora si verifichino determinate condizioni.

Leggi l’articolo sul numero 8-9/2020 di Igiene e Sicurezza del Lavoro.

I piani della qualità nell’organizzazione aziendale

Può capitare che una organizzazione, certificata o meno, decida di intraprendere attività una tantum, o che svolga il proprio business realizzando prodotti o fornendo servizi le cui specifiche non sono standardizzabili o si ripetono con grandi variazioni. In questi casi può risultare efficace adottare un sistema in cui le informazioni documentate assumono caratteristiche diverse: un piano della qualità può essere utilizzato per definire la strategia adottata per assicurare la conformità del progetto ai requisiti. Questo è tipicamente il mondo della produzione di attrezzature o infrastrutture su progetto.

Questo è il contenuto del mio prossimo articolo che sarà pubblicato su Igiene & Sicurezza del lavoro. Seguimi per gli aggiornamenti.