Malgrado la valutazione dei rischi sia considerata troppo spesso un adempimento notarile, perseguita con l’obiettivo di produrre un documento di minuziosa capziosità il cui unico fine è quello di evitare le conseguenze penali degli incidenti, in realtà questo strumento può essere declinato in attività estremamente concrete ed operative, la cui flessibilità è tale da mettere in grado di gestire condizioni in cui il cambiamento dei livelli di esposizione al pericolo è uno dei fattori principali dei rischi cui sono esposti i lavoratori.
Alcune attività che vengono svolte in cantiere, infatti, possono avere caratteristiche e pericoli che male si prestano ad essere analizzati e i controlli programmati in anticipo, “a tavolino”: sono tutte quelle situazioni causate dalla transitorietà; pericoli che possono variare a seconda di condizioni che non è possibile o non è economico controllare, intendendo economico nel significato di sforzo commisurato ai risultati. Questi casi devono essere individuati e i rischi valutati “sul posto”, in modo da definire i controlli che devono essere predisposti con i lavori, per minimizzare i rischi. Quello dei permessi di lavoro è un sistema di gestione formale, che ovvero richiede il rispetto di una determinata forma per la sua validità, istituito per garantire che una valutazione preliminare dei rischi venga eseguita prima di intraprendere attività ad alto rischio, allo scopo di definire le condizioni di lavoro che dovranno essere soddisfatte. È consigliabile rivolgersi a sistemi di permessi di lavoro tutte le volte in cui le condizioni di sicurezza per svolgere determinate operazioni lavorative non sono permanentemente presenti negli ambienti di lavoro, quando la situazione iniziale deve essere analizzata, le misure di mitigazione definite e, infine, delle azioni devono essere svolte per raggiungere e mantenere le condizioni di sicurezza accettabili.
Leggi l’articolo sul numero 2/2020 di Igiene & Sicurezza del Lavoro.