ESG: sostenibilità e organizzazioni | Ambiente & Sicurezza

Scritto assieme a Cristina Falzolgher, comunicatrice, RSPP, formatrice, socia Aias.

L’irruzione dei temi ambientali nel mondo della governance aziendale, contaminazione tra discipline differenti tipica dei processi creativi, non è avvenuta quindi in una sola direzione, ovvero quella finalizzata a definire sistemi per la protezione dell’ambiente, ma ha anche portato a adottare visioni nate del mondo che studia i processi viventi per descrivere le organizzazioni. È il caso della affascinante teoria dell’autopoiesi, nata in biologia dalla collaborazione di due brillanti scienziati cileni.

che si autoriproduce in modo funzionale e autonomo), si coglie quindi l’aspetto forse più difficile da realizzare in concreto nelle nostre organizzazioni: guardarsi allo specchio. Conoscersi a fondo, non raccontarsi bugie, non ricercare il plauso a tutti i costi (rientrare nei parametri di sicurezza anche in modo fittizio) a fini di relazioni interne o esterne con gli stakeholder. La brutale verità è un punto di partenza imprescindibile per debellare le lacune, fare tesoro dei “near miss” e, in ultima analisi, rinascere da sé stesse sempre più competitive.

Leggi l’articolo ESG: sostenibilità e organizzazioni sul numero 11/22 di Ambiente & Sicurezza.

ESG chiama RSPP | Ambiente & Sicurezza

scritto assieme a Rita Somma, consulente H&S, sociologa del lavoro, e consigliere nazionale di Aifos

Molto spesso, tranne che nelle aziende più diligenti, i datori di lavoro e i dirigenti “abbandonano” al RSPP il presidio della gestione della sicurezza, informandolo poco sullo svolgimento dei processi che presidiano. Le conseguenze sono di fronte agli occhi di chi vuole vedere. La sicurezza diventa un ramo autoreferenziale dell’organizzazione , con l’obiettivo di una compliance che resta tutta sulla carta.

Eppure, quello del responsabile del servizio prevenzione protezione è un ruolo e interessante, anche se la norma lo sintetizza in soli sei punti. Miriade di potenziali fattori toccano trasversalmente competenze specialistiche di molteplici discipline: da quelle giuridiche a quelle tecniche a quelle umanistiche. E così nasce questa figura diventa per necessità un po’ giurista, un po’ ingegnere, ma anche biologo, sociologo, chimico, ergonomo, psicologo, esperto di sicurezza macchine e di organizzazione del lavoro e chi più ne ha più ne metta. Un RSPP deve saper anche leggere uno statuto, una delibera, la documentazione tecnica, autorizzativa e certificativa, nonché conoscere come funziona la struttura organizzativa e gerarchica, sapersi relazionare con molteplici soggetti, compresi gli organi ispettivi e molto altro.

Leggi l’articolo ESG chiama RSPP sul numero 10/22 di Ambiente & Sicurezza.