Negli ultimi anni è cresciuta l’esigenza di certificare le competenze dei professionisti HSE, spinta da una maggiore consapevolezza aziendale e dal confronto con modelli internazionali più avanzati. La norma UNI 11720, introdotta nel 2018 e aggiornata nel 2025, ha cercato di rispondere a questa esigenza definendo profili, competenze e responsabilità dei professionisti. La prima versione è stata però criticata per la sua rigidità e per requisiti poco allineati alle esigenze operative, che la rendevano poco accessibile e poco rappresentativa.
La nuova versione introduce due profili, HSE Specialist e HSE Manager, con un impianto più flessibile e una maggiore attenzione agli aspetti culturali e strategici. Nonostante questi miglioramenti, la struttura resta limitata a due livelli e conserva un’impostazione tecnica che non valorizza pienamente le competenze trasversali. Per essere davvero efficace e competitiva, la certificazione dovrà evolversi ulteriormente, aprendosi a percorsi di crescita più articolati e coerenti con la complessità del ruolo HSE.
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L’HSE Manager ha evoluto il suo ruolo da semplice garante della conformità normativa a figura chiave nella gestione strategica aziendale. Nel 1975, alla nascita di AIAS, il panorama della sicurezza sul lavoro era dominato da un approccio reattivo, limitato al controllo e alla supervisione delle attività più rischiose. Le direttive europee degli anni ’90 hanno favorito una maggiore professionalizzazione del settore, spingendo verso una gestione integrata di sicurezza e ambiente.
La globalizzazione e la pandemia di COVID-19 hanno ulteriormente ampliato le responsabilità dell’HSE Manager, includendo salute, benessere e gestione dei rischi globali. La norma UNI 11720 ha fornito un riconoscimento formale alla professione, ma resta ancora vincolata a un approccio normativo piuttosto che proattivo. AIAS, dal 1975 a oggi, continua a essere un punto di riferimento nella diffusione della cultura HSE, sostenendo la professionalizzazione del settore anche nelle realtà aziendali meno strutturate.
Puoi leggere l’articolo 1975-2025, dal controllo alla strategia: l’HSE Manager come figura in trasformazione costante sul numero 33 di AIAS Mag.
AIAS Academy, l’organizzazione per la formazione di AIAS, Associazione Italiana Ambiente e Sicurezza, la più grande associazione professionale dei professionisti di ambiente e sicurezza, ha sviluppato una serie di webinar aperti a tutti, in programma il secondo lunedì di ogni mese, per approfondire questo tema. Durante questi incontri, interverranno esperti del settore, che porteranno la loro esperienza e il loro contributo alla discussione, offrendo un confronto diretto e aggiornato sulle tematiche più rilevanti. Attraverso questi incontri, i partecipanti hanno l’opportunità di comprendere meglio il ruolo dell’HSE Manager e l’importanza della certificazione professionale, con un focus specifico sulla revisione della norma UNI 11720.
Il ruolo dell’HSE Manager: da garante della conformità a stratega aziendale
L’HSE Manager non è più solo il responsabile della conformità alle normative di sicurezza e ambiente, ma un attore chiave nella definizione delle strategie aziendali. La sua capacità di anticipare e gestire i rischi, promuovere una cultura della sicurezza e integrare i principi HSE nei processi decisionali è cruciale in settori ad alto rischio come edilizia, energia e industria chimica. Le aziende più strutturate stanno riconoscendo il valore della gestione HSE come leva competitiva e sempre più spesso richiedono certificazioni per garantire competenze aggiornate e riconosciute a livello internazionale.
Perché certificarsi? I vantaggi per i professionisti
Ottenere una certificazione permette di dimostrare competenze specifiche e aggiornate, aumentando le opportunità di carriera. In molti settori, la presenza di un HSE Manager certificato è un valore aggiunto per l’azienda e un requisito per accedere a incarichi di responsabilità. Alcune multinazionali operano in paesi che richiedono certificazioni specifiche, come NEBOSH, BCSP o standard ISO. Essere certificati aumenta la possibilità di lavorare in contesti globali, specialmente in settori regolamentati. Un HSE Manager certificato è in grado di applicare metodologie avanzate per la valutazione e la gestione dei rischi, contribuendo a ridurre incidenti e non conformità aziendali. La certificazione rappresenta inoltre una garanzia di competenza per datori di lavoro, clienti e colleghi e, in alcuni settori, è addirittura un requisito per partecipare a gare d’appalto o progetti internazionali.
Certificazioni internazionali: confronto tra le principali qualifiche HSE
Le certificazioni HSE riconosciute a livello globale si suddividono in tre principali categorie. Le certificazioni britanniche includono IOSH, che offre un sistema di membership progressiva per professionisti della sicurezza, IEMA, che fornisce qualifiche per esperti in gestione ambientale, e NEBOSH, che rilascia certificazioni tecniche richieste in molti settori industriali. Negli Stati Uniti, il Board of Certified Safety Professionals (BCSP) offre qualifiche prestigiose come il Certified Safety Professional (CSP), particolarmente apprezzato per ruoli dirigenziali, e il Certified Hazardous Materials Manager (CHMM), dedicato alla gestione dei materiali pericolosi. Le certificazioni ISO, invece, si concentrano sui sistemi di gestione e includono ISO 45001 per la sicurezza sul lavoro e ISO 14001 per la gestione ambientale.
Queste certificazioni offrono diversi livelli di qualificazione e sono spesso complementari tra loro. Un HSE Manager che punta a una carriera internazionale può combinare il NEBOSH Diploma con il CMIOSH (Chartered Member of IOSH) o con il CSP (Certified Safety Professional).
La nuova UNI 11720:2025 e le novità per la certificazione HSE
La revisione della UNI 11720 introduce criteri più dettagliati e aggiornati per la certificazione degli HSE Manager, allineandosi agli standard internazionali e migliorandone la riconoscibilità. La norma definisce in modo più chiaro le conoscenze, le abilità e le responsabilità di un HSE Manager, integrandole con il Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF). Introduce inoltre una classificazione dei ruoli tra HSE Specialist, esperto operativo con focus sulla gestione tecnica e normativa, e HSE Manager, figura con responsabilità strategiche e decisionali coinvolta nella definizione delle politiche aziendali.
La certificazione dovrà essere rilasciata da enti accreditati secondo la ISO/IEC 17024, garantendo qualità e imparzialità nella valutazione delle competenze. Il processo di certificazione prevede un esame teorico, una valutazione pratica e un colloquio tecnico, per garantire che i professionisti certificati abbiano competenze reali e verificate.
Come ottenere la certificazione HSE Manager?
Per ottenere la certificazione secondo la UNI 11720:2025, i candidati devono soddisfare requisiti specifici, come una formazione adeguata e un’esperienza professionale documentata. Il processo di certificazione prevede un test scritto o una prova pratica, seguita da un colloquio tecnico con esperti del settore. Se il candidato supera tutte le fasi, ottiene la certificazione, che ha validità per un periodo definito e richiede aggiornamenti periodici per il rinnovo. È fondamentale scegliere un ente di certificazione accreditato per garantire il riconoscimento internazionale della qualifica.
I vantaggi della certificazione per le aziende
Le aziende che impiegano HSE Manager certificati possono ottenere benefici concreti. La certificazione garantisce un livello di preparazione uniforme tra i professionisti, facilitando la selezione e l’inserimento in azienda. Un HSE Manager certificato è in grado di implementare strategie efficaci per la prevenzione degli infortuni e la mitigazione dei rischi, riducendo il numero di incidenti. In molti settori, la presenza di HSE Manager certificati è un requisito per ottenere commesse e partnership internazionali. Un professionista certificato assicura inoltre il rispetto delle normative più recenti, riducendo il rischio di sanzioni e responsabilità legali.
La certificazione secondo la UNI 11720:2025 rappresenta un’opportunità per gli HSE Manager di ottenere un riconoscimento ufficiale delle proprie competenze, aumentando le possibilità di carriera e migliorando la qualità della gestione HSE nelle aziende. Per chi desidera certificarsi, è essenziale verificare i requisiti richiesti, scegliere un ente di certificazione accreditato, prepararsi al processo di valutazione e completare l’esame e il colloquio tecnico. Per le aziende, l’adozione della certificazione UNI 11720:2025 può diventare una leva strategica per migliorare la sicurezza, ridurre i rischi e aumentare la competitività sul mercato.
L’aggiornamento delle competenze e la certificazione professionale sono oggi strumenti essenziali per affrontare le sfide del mondo del lavoro. Investire nella certificazione HSE non è solo un passo avanti nella carriera, ma un vantaggio concreto per il futuro.
A questo link puoi avere informazioni su questa iniziativa.
Quali sono le principali differenze tra un RSPP e un HSE Manager? Mentre il RSPP si concentra sulla gestione della sicurezza e sulla prevenzione degli infortuni, l’HSE Manager amplia il suo campo d’azione includendo anche la promozione della salute e del benessere dei dipendenti e la conformità normativa.
La crescente richiesta di approfondimenti da parte dei tecnici, riflette un cambiamento verso un approccio integrato alla sicurezza e alla salute sul lavoro, mentre la trasformazione del RSPP in HSE Manager indica un impegno verso politiche proattive e innovative. Entrambi i ruoli sono essenziali per garantire un ambiente lavorativo sicuro, sano e sostenibile, adattandosi alle esigenze delle organizzazioni moderne.
Puoi leggere l’articolo RSPP e HSE manager: normativa e peculiarità organizzative nella SSL sul numero 2/2024 di Igiene e Sicurezza del Lavoro, ISL.
La digitalizzazione dell’HSE integra tecnologie avanzate come l’Internet of Things (IoT) e l’Intelligenza Artificiale (IA) per migliorare la gestione e la sicurezza nei contesti lavorativi e ambientali. Le tecnologie avanzate consentono un monitoraggio costante delle condizioni operative, l’identificazione tempestiva dei rischi e la prevenzione di potenziali incidenti attraverso l’analisi predittiva.
Gli HSE Manager devono possedere competenze digitali avanzate per integrare soluzioni digitali nei processi operativi, gestire dati ambientali e implementare tecnologie innovative, rispettando le normative vigenti. Nonostante le sfide legate all’integrazione delle nuove tecnologie e alla formazione del personale, la transizione digitale offre opportunità significative per migliorare la sicurezza e la gestione ambientale, richiedendo una gestione oculata del cambiamento e un’attenzione particolare alla sicurezza dei dati e alla formazione del personale.
L’HSE manager, o Responsabile del Sistema di Gestione per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro, svolge un ruolo fondamentale nell’ambito aziendale, garantendo il rispetto delle normative e la promozione di un ambiente di lavoro sicuro. In Italia, il RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) rappresenta il punto di partenza per la qualificazione, seguendo le linee guida stabilite dalla UNI 11720, che definisce i requisiti per la formazione e l’aggiornamento professionale del personale addetto alla prevenzione aziendale.
Tuttavia, per una prospettiva internazionale, la certificazione NEBOSH International General Certificate gioca un ruolo chiave. Questo corso fornisce una panoramica globale delle pratiche di salute e sicurezza sul lavoro, garantendo che gli HSE manager siano preparati ad affrontare sfide e standard internazionali.
Inoltre, i professionisti nel campo HSE possono ottenere riconoscimenti attraverso i professional board di IOSH (Institution of Occupational Safety and Health) e IEMA (Institute of Environmental Management and Assessment). La certificazione da parte di questi organismi internazionali offre una validazione aggiuntiva delle competenze dell’HSE manager, dimostrando un impegno verso gli standard più elevati nel settore. La qualificazione internazionale dell’HSE manager è un processo in continua evoluzione, in linea con gli sviluppi normativi e le best practice globali. La combinazione di formazione nazionale, come il RSPP italiano, e certificazioni internazionali come NEBOSH, IOSH e IEMA, offre un quadro completo per gli HSE manager che aspirano a operare su scala globale, garantendo la sicurezza e il benessere nei luoghi di lavoro in tutto il mondo.
La riunione deve terminare in orario. Tirarla per le lunghe è una mancanza di rispetto per chi ha preso altri impegni e vuole dire che non si è in grado di pianificare.
In generale non è azzardato sostenere che l’atteggiamento che ha preso piede in Italia è quello per cui si ritiene che, per quanto ci si possa sforzare, la possibilità che un infortunio accada è sempre presente, perché provocato da fattori che non è possibile sempre controllare. Si fatica a comprendere gli aspetti tecnici della tutela dell’integrità psicofisica del lavoratore, che per questo vengono approcciati timidamente, ma si è molto attenti a cercare di dimostrare la conformità alla legge. In sostanza, dal momento che non sembra essere possibile prevenire gli incidenti, e quindi difendersi DA un possibile processo penale per lesioni colpose gravi o gravissime o omicidio colposo, si prova a difendersi NEL processo, andando a cavillare sulle responsabilità e i tecnicismi.
E così, esistono corsi per RSPP interessanti o assolutamente banali – nel nostro paese definire uno strumento per valutare la capacità professionale dei tecnici e dei formatori è una chimera – ma lo stile ricorrente di questi è l’assoluto appiattimento al dettato normativo. Secondo questo orientamento, le tecniche che l’industria ha sviluppato per prevenire incidenti e infortuni traggono la loro giustificazione non dalla loro efficacia e funzionalità ma dalla necessità di adempiere ad un obbligo normativo altrimenti immotivato.
Se il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, come dice la norma (D.Lgs. 81/2008, art. 2 c. 1 lett. f), coordina il servizio di prevenzione e protezione dai rischi, le organizzazioni moderne non si possono accontentare di meno o di un tecnico che abbia le competenze per gestire l’organizzazione che l’azienda ha predisposto per tenere sotto controllo la protezione della salute, della sicurezza e dell’ambiente. Una scelta al ribasso non solo pregiudica necessariamente il raggiungimento di risultati di qualità, ma viene inevitabilmente ed immediatamente individuata come tale da colleghi e lavoratori, e rischia di innescare una spirale negativa nelle prestazioni dell’azienda. D’altro canto, la scelta della persona adatta ha grande influenza nella percezione del forte interesse nella protezione della salute umana e dell’ambiente da parte di tutti gli interessati, ed agisce senz’altro come fattore moltiplicativo degli investimenti dell’azienda.