L’evoluzione del paradigma della sicurezza strumento per affrontare la pandemia

Il modo in cui è considerato il tema della sicurezza sul lavoro si è evoluto negli anni. Gli incidenti dapprima sono stati considerati ineluttabili, poi la conseguenza di problemi tecnici. Le Direttive Europee hanno puntato il dito sull’organizzazione, i sistemi di gestione più recenti mettono sotto osservazione gli aspetti culturali e sociali: questioni che hanno mostrato la loro rilevanza durante la pandemia.

Una cronologia dei momenti salienti dell’evoluzione culturale della sicurezza

Il luogo di lavoro come una comunità umana

ISO 45001 propone ancora una volta un allargamento della prospettiva con la quale siamo soliti guardare ai processi relativi alla gestione della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro. I nuovi requisiti contenuti ai capitoli 4 Contesto dell’organizzazione, 5 Leadership e partecipazione e 7 Supporto, suggeriscono infatti, nella progettazione del sistema di gestione, un approccio meno meccanico e più focalizzato sull’identificazione dei vari gruppi umani di riferimento per l’organizzazione – le parti interessate – e delle loro esigenze e aspettative. Viene anche promossa una programmazione del ciclo PDCA che tenga in considerazione anche gli aspetti di comunicazione e di coinvolgimento di questi gruppi.

In sostanza, l’obiettivo non dichiarato di un SGSL secondo ISO 45001 è lo sviluppo della cultura della sicurezza all’interno dell’organizzazione, intesa come ciò che concorre alla formazione e all’acquisizione della consapevolezza dei vari ruoli, in relazione all’azienda. Le organizzazioni più avanzate hanno identificato in questo fattore un importante motore di cambiamento: la cultura della sicurezza – è l’assunto – è il potente strumento che è necessario garantirsi per affrontare e risolvere i problemi tecnici e organizzativi, che rimangono, e per garantire il mantenimento delle buone condizioni di lavoro raggiunte. Senza una cultura della sicurezza gli obiettivi conquistati sono aleatori e instabili.

E la pandemia?

A oltre un anno dai primi lockdown, è tempo di fare una sintesi che renda sistematico l’approccio ad una condizione che dà l’impressione di essere la nuova normalità per qualche tempo. È quello che viene da pensare, dal momento che il processo di eradicazione del virus impiegherà anni, le campagne di vaccinazione andranno estese a tutta la popolazione mondiale e dovranno essere ripetute. La storia di come è andato a modificarsi l’approccio alla sicurezza negli ambienti di lavoro, può essere da guida, alle aziende come ai governi.

Leggi l’articolo completo su ISL Igiene & Sicurezza del Lavoro numero 3/2021.

ISO 45001: valutare le prestazioni

La ISO definisce il termine prestazioni come i «risultati misurabili»; anche questo è un termine definito a livello di HLS, lo standard che la ISO si è data per armonizzare i propri sistemi di gestione. In sostanza, la valutazione delle prestazioni può essere intesa come quel processo in cui si confrontano gli obiettivi che il SSL si è dato all’inizio del ciclo PDCA con i risultati effettivamente raggiunti. Monitoraggio, invece, significa «determinazione dello stato di un sistema, di un processo o di un’attività», e implica un giudizio su di esso: positivo, negativo, migliore, peggiore… Misurazione, infine è definito come quel «processo per determinare un valore», e implica la determinazione di un valore numerico. Questo significa che il nostro processo, secondo il requisito 9.1, ha il fine di determinare sia gli stati che i valori, da confrontare con i riferimenti. Per fare questo, l’organizzazione deve:

  • definire cosa misurare, che naturalmente deve corrispondere o essere pertinente agli obiettivi che ci si era dati in fase di pianificazione;
  • determinare come eseguire il monitoraggio e le misurazioni, nonché come svolgere il confronto con gli obiettivi; in pratica le tecniche di misurazioni e monitoraggio, attraverso le quali si ottiene un numero che definisce la prestazione, dovranno fare sì che questo sia coerente col numero che definisce l’obiettivo;
  • stabilire quali saranno i criteri di valutazione;
  • stabilire quando eseguire monitoraggio e misurazioni, questo in rapporto a come si sviluppano i processi all’interno dei quali occorre eseguire la misurazione;
  • determinare quanto eseguire, valutare e comunicare i risultati, importante, in funzione a come si è deciso di articolare il processo della comunicazione, di cui al requisito 7.4.

Leggi il seguito sul numero 2 del 2021 di Ambiente & Sicurezza.